giovedì 24 maggio 2012

DIAPOSITIVE DEL CD VINCITORE DEL XXV CONCORSO SCOLASTICO EUROPEO GIOVANI

Link esterno alle diapositive realizzate dalla classe terza A mercurio dell'ITS "Arturo Bianchini" di Terracina che ha partecipato e vinto il XXV Concorso Scolastico Europeo Giovani edizione 2011-2012, sul tema "L'Europa di domani è nelle vostre mani".


Per chi fosse interessato ai video del CD e della giornata della premiazione presso la "Sala Nervi", a Roma, domenica 20 maggio 2012, può trovarli nel canale YOUinSUCCURSALE, a cui si accede facilmente, cliccando sul banner in alto a destra.

sabato 24 dicembre 2011

SANTO NATALE 2011

A U G U R I !
Cori (Latina)
 Oratorio della Santissima Annunziata
Annunciazione - Natività - Visita dei Magi

domenica 18 dicembre 2011

IV DOMENICA DI AVVENTO



... UNA CREATURA CHE E' "OPERA DI DIO", E' FIGLIO-DI-DIO!

Superato il turbamento iniziale di fronte a questo annuncio inaudito, Maria comincia a dialogare con se  stessa,  cercando  di  comprendere  la  parola  del  Signore:  come  può  avere  luogo  un  evento  da  sempre conosciuto come frutto dell’unione di una sposa con lo sposo, come conseguenza di un atto deciso dagli uomini, se Maria stessa non lo ha deciso e, anzi, «non conosce uomo»? E la rivelazione a poco a poco si chiarisce: un tale figlio può essere dato solo da Dio che lo ha promesso, ed è per questo che lo Spirito di Dio,  la  sua  Presenza,  si  poserà  su  Maria,  allo  stesso  modo  in  cui  la  nube  della  Presenza  dimorava  sul popolo  d’Israele;  così  Maria  potrà  dare  carne  e  sangue  a  un  figlio  non  nato  da  volontà  umana,  a  una creatura che è “opera di Dio”, è Figlio di Dio!
Sì,  Dio  in  Gesù  sceglie  di  diventare  l’Emmanuele,  il  Dio-con-noi,  “uno  della  nostra  stessa  pasta umana” (secondo l’espressione di Ippolito di Roma), segnato da un concepimento, una nascita, una vita, una morte… L’eterno si fa mortale, il celeste si fa terrestre, l’invisibile si fa visibile, il divino si fa umano; e tutto questo attraverso una donna credente, in attesa di Dio. Da quel momento questa donna, grazie alla presenza nel suo grembo del Figlio di Dio, è il sito in cui noi possiamo individuare Dio presente “tra di noi”. Se la rivelazione dell’angelo a Maria consiste in un discorso articolato, lungo, la risposta dell’umile vergine di Nazaret è invece brevissima: “Ecco la serva del Signore: mi avvenga secondo la tua parola”. Maria aderisce con risoluta semplicità all’amore di Dio e così fa spazio in sé al figlio che solo Dio ci poteva dare.
Ma noi, che spazio lasciamo all’azione di Dio nelle nostre vite?

Enzo Bianchi

giovedì 15 dicembre 2011

AM-AL-JA

Una ex-alunna del Liceo, che ha fondato l'associazione "WWW.SAVE AMALJA.ORG", ci invita a sensibilizzarci sul caso di tre bambini del Kenya (Amani, Albert e Jackson), illustrato in questo LINK sul sito dell'ANSA.
Copincollate e diffondete anche voi nei vostri Blog!
SaveAmalja


domenica 11 dicembre 2011

III DOMENICA DI AVVENTO



"DIMINUIRE AFFINCHE' CRISTO CRESCA"

Ecco la testimonianza di Giovanni, la rivelazione del mistero: il Messia Veniente è già presente, in modo nascosto, ma sta per essere manifestato proprio da lui, che tuttavia non è neppure degno di compiere il servizio dello schiavo: qui sta la grandezza dì Giovanni, nella sua capacità di farsi piccolo, di «diminuire affinché Cristo cresca» (cf. Gv 3,30). Ancora oggi occorre guardare all’umiltà autentica di Giovanni: a questo sono chiamati in particolare quanti, come lui, hanno la missione di annunciare Gesù Cristo: Giovanni ammonisce la chiesa e tutti gli evangelizzatori a non esigere sguardi su di loro, non parlare di se stessi, a non trattenere presso di sé chi deve essere condotto solo a Cristo! In questo tempo di narcisismo religioso, un tempo in cui abbondano quelli che “raccontano se stessi per dare testimonianza” o che, in nome dei carismi ricevuti, ostentano senza pudore la propria persona agli occhi del mondo, Giovanni il Battezzatore è una memoria che interroga e giudica senza tregua…
Enzo Bianchi

lunedì 5 dicembre 2011

DEAD MAN WALKING

Per chi avesse perso la proiezione in sede centrale, un recupero del film, proposto come riflessione sulla pena di morte nelle classi quinte, "Dead man walking - Uomo morto in marcia" di Tim Robbins.

sabato 3 dicembre 2011

II DOMENICA DI AVVENTO



... E NOI SIAMO ALLA FINE DEI TEMPI

Anche dopo la venuta del Signore nella carne in Gesù di Nazaret, i cristiani devono restare in attesa di quella Venuta che avverrà nella gloria, non nel segreto della fede, e che sarà manifesta all’intera creazione. Perciò, qui e oggi, ogni cristiano è chiamato a preparare una strada nelle sabbie del proprio cuore per raddrizzare il cammino e ritornare sulla via che conduce al Signore: si tratta di colmare i vuoti del proprio comportamento, di abbassare le colline dell’orgoglio e dell’arrogante autosufficienza (cf. Lc 3,5; Is 40,4). È un agire concreto, che deve trovare visibilità nella vita del cristiano: solo così la strada percorsa dal Signore e da noi in vista dell’incontro sarà senza ostacoli!
La voce di Giovanni, ieri come oggi, è la voce dei profeti, uomini e donne che Dio non lascia mai mancare alla sua chiesa. Sovente ci lamentiamo per l’assenza di profeti attorno a noi, ma dovremmo chiederci se non dipende dalla nostra incapacità ad ascoltare la loro voce che chiede conversione. È molto più facile prestare orecchio alle voci seducenti di chi dice: «Tutto bene nella chiesa! Tutto bene nella società!», che non ascoltare chi ci disturba, ci convince di peccato e ci chiama a conversione. Sì, Giovanni indirizza il suo messaggio anche a noi, oggi, perché Cristo è ancora il Veniente; Giovanni è l’Elia che precede il ritorno del Signore alla fine dei tempi: e noi siamo alla fine dei tempi.

Enzo Bianchi

domenica 27 novembre 2011

I DOMENICA DI AVVENTO


RITORNA, SIGNORE, PER AMORE DEI TUOI SERVI

"Ne abbiamo bisogno. Ne ha bisogno la tua stessa terra che sembra non trovar pace; ne ha bisogno l’intero Medio Oriente che sta vivendo giorni che sono assieme di primavera e di dolore; ne ha bisogno l’Africa bagnata dal sangue di migliaia di profughi abbandonati a se stessi; ne hanno bisogno tanti paesi ove milioni e milioni di poveri muoiono di fame ogni giorno; ne hanno bisogno le grandi città dell’Occidente che emarginano schiere innumerevoli di deboli, di anziani, di malati. Ne hanno bisogno i cuori di tanti uomini e tante donne perché sciolgano la loro durezza, si commuovano sui poveri e sui deboli e si adoperino per un nuovo futuro. “Se tu squarciassi i cieli e scendessi!”. Questo grido è la preghiera dell’Avvento e resta la preghiera universale di questo tempo. Il tempo di Avvento irrompe nelle nostre giornate, appunto, per ricordarci l’invocazione del profeta e le grida dei tanti che aspettano qualcuno che li salvi. Queste grida, spesso lontane dalle nostre orecchie, sono in realtà la vera nostra coscienza. Esse ci aiutano a comprendere il senso concreto dell’Avvento e ci spingono a non restare addormentati nella nostra ricchezza e nella nostra avara tranquillità. Noi, pur così smaliziati, abbiamo forse smarrito il senso dell’attesa; siamo convinti che non verrà nessuno a salvarci; tanto convinti da inculcare ai nostri bambini che debbono badare da soli a se stessi, che non debbono aspettarsi nulla da nessuno. Che triste una società senza Avvento, senza un po’ d’inquietudine!"

Cominità di Sant'Egidio

mercoledì 23 novembre 2011

IL CUBO DELL'AVVENTO...

... si può scaricare direttamente dalla rivista Elledici
"Dossier Catechista" del mese di Dicembre 2011

domenica 20 novembre 2011

BUONA DOMENICA!



RICONOSCERE NELL'UOMO UN FRATELLO


"L’ingiustizia, l’oppressione, il disprezzo, la violenza inflitti ai nostri fratelli e sorelle in umanità sono peccati più gravi delle bestemmie: proprio il grido del povero, dell’oppresso, del perseguitato, del violentato, del torturato, dello sfruttato sale all’orecchio di Dio come una chiamata, perché egli faccia giustizia quando viene misconosciuta la sua immagine custodita nella fragilità delle nostre esistenze.
Di ogni parola insensata, e quindi di ogni bestemmia, ci verrà chiesto conto in giudizio, ma, ci assicura Gesù, il giudizio più severo è riservato a quanti non avranno saputo riconoscere nell’uomo un fratello, rendendoglisi prossimo e amando lo straniero, il prigioniero, il malato, l’affamato, l’assetato." 

Enzo Bianchi (Famiglia Cristiana n. 43 del 24 ottobre 2010)